Lo spazzolino, sia manuale che elettrico, non è in grado di rimuovere fisicamente placca e cibo tra denti adiacenti. Anche se usato 2 volte al giorno per almeno 2 minuti come ti ho suggerito la settimana scorsa.
Ogni dente ha 5 superfici (1 che guarda l’interno della bocca, 1 rivolta all’esterno, 1 masticatoria e 2 interprossimali) di queste con lo spazzolino riusciamo a pulirne 3, ma ne mancano 2 all’appello, quelle tra dente e dente.
Ebbene, per le superfici interdentali, irraggiungibili dallo spazzolino, ci vengono in aiuto gli strumenti interprossimali.
La letteratura scientifica ci dice che la maggior parte dei problemi di infiammazione gengivale, ma anche di demineralizzazione quindi di carie, hanno inizio proprio nella zona tra dente e dente.
La zona interdentale rappresenta una zona di sicurezza per i batteri, una nicchia nascosta, molto spesso non considerata durante il lavaggio quotidiano dei denti, in cui i batteri riescono ad organizzarsi ed esplicare la loro azione, dannosa per le nostre strutture. Inoltre, la conformazione anatomica della zona, la rende particolarmente suscettibile e predisposta all’inizio dei processi che portano all’instaurarsi dei problemi dei tessuti di supporto del dente (osso e gengiva).
Altra cosa da considerare è che nelle zone interdentali non c’è alcun tipo di “detersione naturale”.
Mi spiego meglio: quando parliamo o anche quando mangiamo, avviene uno sfregamento delle guance, delle labbra, della lingua, del cibo sui denti che disturba e contrasta l’organizzazione della placca. Questo non avviene nelle zone tra denti attigui dove è assolutamente indispensabile l’utilizzo di presidi specifici:
- Filo interdentale
- Forcella
- Scovolino
- Easy pick /Soft pick
Questi strumenti sono pensati per la detersione delle zone interprossimali, non sempre sono alternativi e intercambiabili, ma soprattutto non danno risultati sovrapponibili;
Gli studi fatti in letteratura hanno evidenziato l’efficacia superiore dello scovolino rispetto al filo interdentale, qualora gli spazi ne consentano il passaggio. Indubbiamente l’utilizzo dello scovolino è più facile ed intuitivo, ma se usato correttamente anche il filo interdentale garantisce buoni risultati.
La scelta dello strumento va valutata considerando le caratteristiche della tua bocca, la manualità, le dimensioni degli spazi tra i denti, per assicurarti il massimo dell’efficacia con il minimo sforzo.
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P.S. Lo stuzzicadenti non è nella lista. Può funzionare per eliminare i residui di cibo grossolani, ma non è adattabile alle superfici e non dà risultati nella rimozione della placca; inoltre, se usato male, può facilmente danneggiare denti e gengive.