DENTI SENSIBILI: CHE DENTIFRICI UTILIZZARE.

11 Dicembre 2020
dentifrici per denti sensibili

Lo so, piacciono i nomi commerciali dei dentifrici piuttosto che i nomi delle molecole al loro interno. Anche perché, davanti ad uno scaffale di dentifrici, scansionare tutti gli ingredienti per la scelta di un prodotto non è esattamente una cosa pratica e veloce.

Quindi questo lavoro l’ho fatto io per te.

Ho raccolto in questo articolo alcuni dei dentifrici per denti sensibili. Non sono gli unici. Ne ho scelti alcuni sulla base della mia esperienza clinica, delle risposte che la letteratura scientifica restituisce e della reperibilità dei prodotti.

Per i NERD dell’igiene orale, dopo la carrellata di nomi commerciali, ho messo le modalità d’azione dei principi attivi di ogni dentifricio che cito e un accenno alle conclusioni degli studi scientifici.


Dentifrici per denti sensibili:

ELMEX

Elmex è stata una delle aziende pioniere nel campo dell’ipersensibilità.

Una volta esisteva in 2 formulazioni e 2 colori:

  • verde: specifico per l’ipersensibilità,
  • arancione: per la carie.

Ora le formulazioni per ogni tipologia sono aumentate. Per quanto riguarda i dentifrici, alla linea sensitive (verde) originaria si è aggiunta la versione professional, whitening, professional whitening, professional ripara&previene. E si è aggiunto un colore, il viola, formulato per contrastare l’erosione, ma con effetti anche sul controllo dell’ipersensibilità.

Mi concentro qui sulle versioni SENSITIVE, SENSITIVE PROFESSIONAL e PROTEZIONE SMALTO PROFESSIONAL.

In tutte e 3 le formulazioni l’azione desensibilizzante è data dall’occlusione dei tubuli dentinali che i diversi principi attivi determinano. Le declinazioni whitening non hanno alcun valore aggiunto nel trattamento dell’ipersensibilità (e non sbiancano!).

ELMEX SENSITIVE: sfrutta l’azione del fluoruro amminico in una formulazione che prende il nome di Olaflur. Ha un indice di abrasione (RDA) molto basso. Alcune persone riportano denti macchiati/ingialliti dopo un uso prolungato.

ELEMEX SENSITIVE PROFESSIONAL: utilizza la tecnologia Pro-Argin a base di arginina e calcio carbonato. Figlio del Sensitive professional è il RIPARA E PREVIENE al quale è stato aggiunto lo zinco che tuttavia non influisce sul trattamento dell’ipersensibilità.

ELMEX PROTEZIONE SMALTO PROFESSIONAL: a base di fluoruro amminico, chitosano e cloruro stannoso (tecnologia Micro-Protection).

Tutte queste formulazioni si trovano nella grande distribuzione (supermercati, ipermercati). La linea professional è considerata dispositivo medico.

SENSODYNE

Sensodyne nasce con lo scopo di trattare l’ipersensibilità. E fa una sorta di processo inverso rispetto ad altri brand: a partire da una formulazione desensibilizzante poi va a coprire anche altre esigenze. Non nasce come dentifricio generico, successivamente declinato per l’utilizzo in caso di denti sensibili.

Ad oggi Sensodyne propone ben 19 dentifrici, tutti di base rivolti al trattamento dell’ipersensibilità, ad eccezione, a mio avviso, di 2, piuttosto generici (Complete protection e Complete protection whitening).

I dentifrici rimanenti è possibile raggrupparli in 3 macro-categorie in base al principio attivo che sfruttano:

  • Fosfosilicato di sodio e calcio(Novamin): SENSODYNE REPAIR & PROTECT
  • Nitrato di potassio e fluoruro di sodio (F-previon). E’ il caso dei dentifrici SENSODYNE F-PREVION, CLASSIC PROTECTION, GUM PROTECTION, TARTAR CONTROL, FRESH CLEANING, GENTLE WHITENING, COMPLEX/DAILY CARE, EXTRA FRESH GEL, PROSMALTO. Tutti i dentifrici di questa macro-categoria contengono il nitrato di potassio che agisce in maniera differente rispetto a tutti gli altri principi attivi che cito. Agisce sulla trasmissione dell’impulso quindi sul segnale, non sfruttando azione occludente sui tubuli dentinali (per chiarirti questo aspetto ti rimando all’articolo precedente).
  •  Fluoruro stannoso e fluoruro di sodio: SENDODYNE RAPID ACTION, SENSODYNE SENSIBILITA’ E GENGIVE.

Sensodyne Rapid Action e Sensodyne Repair & Protect sono dispositivi medici, pertanto detraibili. Tutti gli altri sono considerati cosmetici.

ORAL-B

Azienda leader degli spazzolini elettrici con tecnologia roto-oscillante, Oral-B da poco tempo ha fatto ingresso anche nel mondo dei dentifrici con ORAL-B GENGIVE E SMALTO PRO-REPAIR a base di fluoruro stannoso e fluoruro di sodio a cui si è aggiunto di recente ORAL-B CALM con una doppia fonte dello ione stagno veicolato dalla Betaina per un effetto ancora più immediato. Quest’ultimo è considerato dispositivo medico e quindi la spesa per l’acquisto può essere detratta.

CURASEPT

L’azienda Curasept propone due gioiellini di tecnologia in ambito dentifrici: il Biosmalto protezione carie e il BIOSMALTO DENTI SENSIBILI.

La versione denti sensibili (viola) oltre ad avere una miscela di idrossiapatiti -il minerale di cui è composto lo smalto e la dentina- coniugate con altri ioni capaci di promuovere e sostenere la remineralizzazione, contiene il cloruro di stronzio, specifico per la riduzione dell’ipersensibilità.

E’ dispositivo medico e si acquista in farmacia e parafarmacia.

BIOREPAIR

Biorepair ha creato una molecola chiamata microrepair capace di legarsi ai denti e occludere i canalicoli aperti responsabili dell’ipersensibilità.

Nella linea specifica BIOREPAIR SENSITIVE TEETH (acquistabile nella grande distrubuzione) i microrepair sono presenti con una concentrazione ancora superiore rispetto alle altre formulazioni (total protection, parodongel e peribioma) e questa concentrazione sale ulteriormente ed arriva al 28% su BIOREPAIR-PLUS SENSITIVE TEETH, dispositivo medico, acquistabile in farmacie e parafarmacie.

REGENERATE

Regenerate si è ispirato alla rigenerazione ossea, per le affinità del tessuto osseo con quello dentale.

Sfrutta la presenza del silicato di calcio e del fosfato di sodio, precursori dell’idrossiapatite di cui sono fatti i tessuti duri del dente, per far sì che si depositi nuovo minerale sul dente.

Non è un dentifricio specifico per il trattamento dell’ipersensibilità, ma è stato proposto per il trattamento dell’erosione dentale. Tuttavia l’effetto fortemente mineralizzante ha conseguenze anche sulla regressione dell’ipersensibilità dentinale.

Reperibile in farmacia e parafarmacia.

MENTADENT SENSITIVE MINERAL ACTIVE

Del Sensitive Mineral Active conosco 2 formulazioni: TRATTAMENTO SENSIBILITÀ con ingredienti e quindi azione molto simile al dentifricio Regenerate e PROTEZIONE SENSIBILITÀ con idrossiapatite (occludente) e potassio (azione sulla trasmissione dell’impulso).


Puoi fermarti qui.

L’approfondimento sui dentifrici per il trattamento dell’ipersensibilità dentinale può dirsi concluso. Solo per i più curiosi ho raccolto qualche informazione sui meccanismi d’azione delle molecole presenti nei dentifrici che ho trattato sopra.


Per i nerd dell’igiene orale: LE MOLECOLE E IL LORO RUOLO NEL TRATTAMENTO DELL’IPERSENSIBILITÀ DENTINALE.

FLUORURO AMMINICO (OLAFLUR): I fluoruri amminici sono in grado di legarsi alle superfici orali rimanendo disponibili nel tempo. Hanno un pH leggermente acido che determina un’iniziale demineralizzazione dei denti seguita da una remineralizzazione in cui il fluoruro amminico si combina con il calcio formando uno strato di fluoruro di calcio che va ad occludere i tubuli dentinali impedendo agli stimoli esterni di penetrare.

FLUORURO STANNOSO: reagisce con le superfici di smalto o dentina in presenza di saliva; forma complessi solidi o precipitati insolubili che precipitano sulla superficie della dentina occludendo totalmente o parzialmente i tubuli. Il fluoruro stannoso è particolarmente resistente agli acidi, ne consegue una remineralizzazione più stabile.

CALCIO CARBONATO E ARGININA (PRO-ARGIN): L’arginina ha due caratteristiche che la rendono particolarmente efficace nella remineralizzazione e quindi nell’occlusione dei tubuli:

  1. è in grado di legarsi fisicamente al calcio carbonato formando una molecola carica positivamente, in grado di legarsi a sua volta alla dentina, carica negativamente.
  2. Ha un pH leggermente alcalino che facilita la deposizione di calcio e fosfato endogeno sui denti.

FLUORURO AMMINICO + FLUORURO STANNOSO + CHITOSANO (MICRO-PROTECTION): particolarmente indicato in caso di erosione. I composti stannosi insolubili si incorporano e rendono lo smalto più resistente alla demineralizzazione. Il chitosano aiuta a fissare lo stagno alle superfici. Il fluoruro amminico interviene nella prevenzione della carie, mantenendone la presenza in bocca per più tempo.

FOSFOSILICATO DI SODIO E CALCIO (NOVAMIN/BIOGLASS): è un materiale bioattivo la cui composizione è simile a quella dell’idrossiapatite, la componente minerale dell’osso e dei tessuti duri dei denti. Ha un’elevata affinità con il collagene e questo fa sì che, in caso di tubuli dentinali esposti, si leghi al collagene contenuto nella dentina. Se esposto alla saliva, crea uno strato di idrossiapatite che svolge un’eccellente funzione protettiva bloccando i tubuli dentinali.

NITRATO DI POTASSIO E FLUORURO DI SODIO (F-PREVION): il nitrato di potassio al 5% ha un’azione desensibilizzante sulle fibre nervose. Agisce quindi impedendo la trasmissione del segnale. All’azione del nitrato di potassio si aggiunge quella del fluoro, che aumenta la resistenza dello smalto all’acidità, fattore predisponente l’ipersensibilità.

ZINCO CARBONATO IDROSSIAPATITE (MICROREPAIR): la molecola microrepair è in grado di legarsi istantaneamente attraverso legami biochimici alla superficie del dente, senza la necessità di aggiungere componenti che servano da collante, riparando smalto e dentina in maniera uniforme. Occlude dunque i tubuli dentinali esplicando così un’azione desensibilizzante.

IDROSSIAPATITI PARZIALMENTE SOSTITUITE (BIO-ACTIVE COMPLEX – HAF): è una miscela di idrossiapatiti in cui da una parte l’idrossiapatite è stata parzialmente sostituita con magnesio, stronzio e carbonato e coniugata con chitosano, dall’altra è stata parzialmente sostituita con il fluoro. Lo scopo di sostituire parte dell’idrossiapatite con questi ioni è quello di favorire il rilascio dei minerali veicolati dal dentifricio e far sì che si formino nuovi cristalli che si incorporino alla struttura del dente. Nella versione denti sensibili è stato aggiunto cloruro di stronzio con azione stabilizzante la nuova struttura minerale e effetto desensibilizzante.

SILICATO DI CALCIO FOSFATO DI SODIO (NR-5 TECNOLOGY): il calcio e il fosfato favoriscono la precipitazione di nuova idrossiapatite sulla superficie del dente.

Cosa ci dice la letteratura scientifica?

Le revisioni sistematiche della letteratura spesso e volentieri evidenziano una non-uniformità degli studi e della raccolta dei dati. Questo comporta conclusioni non incontrovertibili e spesso incerte.

L’arginina trova numerosi riscontri nella riduzione dell’ipersensibilità e pare che il sollievo sia pressoché immediato. In una revisione del 2013 si conclude che i dentifrici contenenti arginina hanno in generale un effetto migliore se comparati a un dentifricio placebo, a dentifrici contenenti sali di potassio e a dentifrici contenenti stronzio. Ma per confermare questa evidenza sono necessari ulteriori studi, meglio costruiti.

Il fluoruro stannoso pare avere risultati eccellenti sulla remineralizzazione dei denti, anche in presenza di aree demineralizzate, e nell’occlusione dei tubuli dentinali esposti.

Il Novamin, in una recente meta-analisi che lo confronta al sistema Pro-Argin, dimostra efficacia nella riduzione dell’ipersensibilità dentinale. Tra le due tecnologia non è stata evidenziata alcuna differenza statisticamente significativa. Mentre, in una meta-analisi confrontante l’azione del fosfosilicato di sodio e calcio (novamin) con quella del nitrato di potassio, pur ammettendo una limitatezza dei dati, si evidenzia la superiorità della tecnologia Novamin.

Un focus sul nitrato di potassio è stato fatto anche dalla Cochrane (le revisioni sistematiche Cochrane sono riconosciute a livello internazionale come il più alto standard informativo della medicina basata sulle prove) la quale non è riuscita a raccogliere dati sufficienti e uniformi a supporto dei dentifrici contenenti potassio. Il che non vuol dire che non funzionino, ma che non si può dare una risposta in termini assoluti sulla loro efficacia.

Qualche studio clinico in meno e nessuna revisione sistematica della letteratura per la tecnologia che sfrutta la presenza dell’idrossiapatite, a causa della più recente introduzione. I dati finora ottenuti, seppur limitati, ci suggeriscono una riduzione significativa della sensibilità dentinale e un’attività remineralizzante interessante.

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BIBLIOGRAFIA:

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