SBIANCAMENTO DEI DENTI: COSA C’E’ DA SAPERE

2 Agosto 2019
tutto sullo sbiancamento

Come funziona?

Lo sbiancamento è l’unica procedura che modifica il colore del dente (in positivo). Agisce a livello dello smalto rompendo le molecole di pigmento che si sono accumulate all’interno.

Lo smalto è una tessuto incolore, traslucido, ma non impermeabile. Con il tempo proteine e pigmenti possono accumularsi al suo interno e impedire alla luce di attraversarlo ed arrivare al tessuto sottostante, la dentina, che dà il colore al dente.

Lo sbiancamento agisce rompendo le molecole di pigmento all’interno dello spazio interprismatico dello smalto per poi arrivare alla dentina.

Lo smalto l’ho immaginato come una catasta di legna, dove i legnetti sono i prismi dello smalto (la parte minerale del dente fatta di cristalli di idrossiapatite organizzati). Lo spazio tra un legnetto e l’altro rappresenta lo spazio interprismatico composto da acqua e materiale organico. In questo spazio si può accumulare pigmento.

Quali prodotti sbiancano?

La sostanza che è in grado di compiere questo lavoro, quindi di scindere il pigmento rendendolo meno efficace, è il Perossido di Idrogeno. Che si può trovare anche in combinazione all’urea a formare il Perossido di Carbammide, utilizzato per sbiancamenti che richiedono pose più lunghe.

I prodotti che non contengono una di queste due molecole non sono dei veri sbiancanti.

Funziona sempre?

Non tutti i denti rispondono alla stessa maniera. Spesso per noi operatori è difficile capire quanto si può sbiancare, anche solo in funzione del fatto che la struttura dello smalto è molto differente da persona a persona: lo spazio interprismatico può avere dimensioni differenti come anche i prismi.

Altri fattori che influenzano l’efficacia dello sbiancamento sono:

  • Il colore di partenza: I denti che tendono al giallo sbiancano più facilmente di quelli che tendono al grigio.
  • Spessore dello smalto: più lo smalto è sottile e meno margine d’azione ha lo sbiancante.
  • Età: con gli anni lo smalto tende ad essere più sottile e anche la struttura interna del dente è modificata.
  • Dente: la morfologia del singolo dente influenza il colore del dente. Il canino è più scuro degli incisivi.

Si calcola che nel 60% dei casi i denti sbianchino facilmente, nel 30% con difficoltà e nel 10% non sbianchino.

Quello che si modificherà sempre con lo sbiancamento è il cosiddetto Valore ossia il grado di luminosità del dente. (il colore è definito da 3 parametri: Tinta –il colore vero e proprio-, Croma -l’intensità del colore- e Valore –il grado di luminosità-)

Dove non funziona mai?

  • Nei denti con ricostruzioni che siano corone, faccette, intarsi o otturazioni.
  • Nei denti devitalizzati: dove è necessario procedere con un altro tipo di sbiancamento per schiarire il dente, lo sbiancamento interno.

Si può fare sempre?

Va valutato caso per caso. Ad ogni modo le uniche condizioni che rappresentano un limite assoluto allo sbiancamento sono:

  • La minor età: per legge non va fatto lo sbiancamento prima dei 18 anni.
  • La gravidanza e l’allattamento: in questi periodi si consiglia di evitare tutto ciò che non è strettamente necessario e lo sbiancamento, essendo un trattamento cosmetico, non lo è.

Danneggia i denti?

Se eseguito seguendo i crismi non danneggia i denti.

Concentrazioni elevate di perossido di idrogeno possono alterare lo strato superficiale dello smalto, ma in maniera assolutamente transitoria (bere una spremuta d’arancia la altera di più per intenderci!). La saliva nel giro di poco tempo ripristinerà la perdita.

Spesso e volentieri determina ipersensibilità. Transitoria, che si risolve nel giro di poche ore fino a qualche giorno.

Quanto dura nel tempo?

Dipende. La durata è sostanzialmente influenzata da:

  • tipo di sbiancamento (a casa, in studio, combinato), prodotto e percentuale di perossido di idrogeno utilizzato.
  • abitudini della persona: fumo, caffè, cibi e bevande molto colorate riducono la durata del trattamento.
  • fattori individuali: la variabilità della struttura dei denti di ognuno di noi rende difficile una stima precisa.

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