LA PULIZIA DEI DENTI ROVINA I DENTI?

27 Settembre 2019
la pulizia rovina i denti

-con cosa te la fanno?-

Dipende dagli strumenti.

Non posso darti la risposta a questa domanda se non parto dal presupposto che gli strumenti utilizzati siano corretti.

Una volta mi è capitata una paziente con i denti rigati e, indagando sul motivo di quelle lesioni, pare che in passato le abbiano fatto l’igiene utilizzando la turbina (il trapano per intenderci).

Questo è un caso in cui i denti si sono rovinati con la pulizia, semplicemente perché non sono stati usati strumenti dedicati all’igiene, ma frese dedicate alla rimozione di parte del dente (le frese che si usano per rimuovere la carie). Nonostante lo smalto sia un tessuto resistentissimo, utilizzare strumenti non dedicati può comprometterlo definitivamente, poiché non si riforma!

Gli strumenti giusti.

Fortunatamente questi sono casi molto isolati. Ma per difenderti da queste eventualità ho deciso di elencarti gli unici strumenti dedicati alla pulizia dei denti in studio.

  • ABLATORE: è uno strumento a cui si agganciano delle punte che vibrano ad altre frequenze. La vibrazione, in associazione all’effetto che si verifica con l’acqua che fuoriesce, va a rompere il deposito di tartaro. Non è una fresa quindi non taglia e non è in grado di portar via pezzi di dente.
  • CURETTE/SCALER: sono i cosiddetti strumenti manuali attivati quindi non meccanicamente, ma dalla forza dell’operatore. Utilizzano metalli con durezze particolari che permettono di rimuovere il tartaro senza rovinare il dente. Rispetto all’ablatore possono essere più aggressivi se non usati con perizia. Tuttavia un bravo professionista sarà in grado di eliminare i depositi manualmente rispettando il dente. Si utilizzano prevalentemente nelle levigature ossia nel trattamento delle tasche parodontali in caso di parodontite.
  • AIR-FLOW: una sorta di pistola che spara della polvere sui denti. Un tempo veniva utilizzata con bicarbonato per rimuovere le macchie. Negli ultimi anni sono state sviluppate delle alternative al bicarbonato, più delicate, che permettono di disgregare la placca e rimuovere le macchie in maniera gentile. Sono la polvere di glicina e di eritritolo.
  • COPPETTE/SPAZZOLINI/GOMMINI: utilizzati per la lucidatura finale e la rimozione delle macchie, in genere, in alternativa all’air-flow.
  • STRISCETTE metalliche o più spesso di carta: talvolta impiegate per rimuovere piccoli residui di tartaro o macchie, in particolare nei denti davanti, dove i denti si toccano tra di loro (punto di contatto).

Cosa è indispensabile cosa no.

Difficilmente è sufficiente una sola delle tecniche che ho elencato per eseguire una pulizia dei denti completa. Più spesso sono necessari più strumenti, talvolta anche tutti e 5.

Cosa non è indispensabile è il LASER. C’è stato un periodo (quando ha fatto ingresso in odontoiatria il laser) in cui il messaggio che passava tra i pazienti era che si poteva fare l’igiene con il laser. No, non si può fare l’igiene con il laser. Il laser può essere utile per velocizzare i processi di guarigione in caso di tasche parodontali, ma la letteratura scientifica non restituisce ad oggi evidenze consistenti a vantaggio di questo tipo di approccio.

Non si utilizza mai la TURBINA (il cosiddetto trapano).

La risposta definitiva.

La pulizia dei denti non rovina i denti se vengono utilizzate le tecniche corrette e gli strumenti giusti. Anche se ripetuta a intervalli di tempo ravvicinati.

Poi volendo far del male ci si riesce (si riesce a strisciare una padella antiaderente anche con un cucchiaio di legno impegnandosi!), ma in questo caso significa che vi siete affidati non a un professionista, ma a un criminale, perché ci vuole intenzione e impegno per farlo!


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