DA DENTI DA LATTE A DENTI PERMANENTI: COME GESTIRE I 3 CASI

18 Ottobre 2019
da denti da latte a denti permanenti

-sfratto, convivenza e domicilio forzato-

Tra i 6 e i 12 anni circa (21 se consideriamo anche i denti del giudizio) avviene il passaggio dai denti da latte ai denti definitivi. Questa fase porta con sé domande e preoccupazioni da parte dei genitori che non sempre assistono ad una permuta del tutto lineare: non sempre prima cade il dente da latte e poi arriva il permanente.

Ho individuato 3 casistiche, lo svolgimento e quindi il comportamento da tenere per ognuna di queste eventualità.

Cosa può accadere?

Il passaggio da dente da latte a dente permanente può avvenire in 3 modi:

  1. Il dente da latte inizia a muoversi, sempre di più, finché cade autonomamente lasciando spazio al dente definitivo che già si scorge.
  2. Il dente permanente erompe, ma il dente da latte è ancora là e spesso si muove pochissimo.
  3. Il dente da latte non viene perso nei tempi classici.

PRIMO CASO

Lo sfratto. Se ne va il dente da latte lasciando il posto al dente permanente. E’ il caso ideale e anche il più comune.

Normalmente la perdita è spontanea. Succede che il dente permanente, nella sua risalita verso l’arcata dentale, fa sì che la radice del dente da latte si riassorba e quindi il dente perda le fondamenta per rimanere in bocca e cada.

In alcuni casi, quando il dente è molto mobile e risulta d’impiccio anche per mangiare, si può sollecitare la perdita muovendolo ripetutamente e/o provando a toglierlo.

SECONDO CASO

La convivenza. Il dente da latte è ancora lì e il suo succedaneo, il permanente, è erotto o davanti o dietro.

Cosa fare? Bisogna forzare la caduta del dente da latte. E’ utile quindi dire al bambino di stimolare il dente da latte muovendolo di tanto in tanto, con la lingua o con le dita (pulite!). Se non viene perso, -per dare una tempistica indicativa, entro 1 mese- meglio portarlo dal dentista per valutare l’estrazione.

Non deve spaventare il fatto che il dente permanente è erotto “fuori sede”. Appena il dente da latte gli lascerà lo spazio, le forze esercitate dal labbro e dalla lingua lo spingeranno al suo posto.

TERZO CASO

Il domicilio forzato. E’ tempo per il dente da latte di andarsene e lasciare spazio all’erede, il dente permanente, ma ciò non avviene. Il dente da latte resta, non si muove e il dente permanente non si vede.

Non c’è da preoccuparsi se, rispetto alle tabelle di rifermento (te la metto più sotto), la permuta è in ritardo di qualche mese fino a 1 anno 2. Se si va oltre può significare che manca il dente permanente.

Poniamo per esempio che un bambino a 11 anni non abbia ancora perso gli incisivi laterali superiori. E’ possibile che sia in ritardo nella permuta, ma è più probabile che non abbia i denti permanenti sotto. In questo caso si parla di agenesia.

L’AGENESIA è la mancanza di uno o più denti. E’ rarissima nei denti da latte, più comune in quelli permanenti. I denti più frequentemente coinvolti sono gli incisivi laterali superiori e i secondi premolari. Rarissimo che manchino i canini i quali però possono essere malposizionati sotto la gengiva al punto da non riuscire ad uscire, per cui si può sospettare un agenesia che tuttavia non è reale.

Questa la tabella indicativa dell’età di permuta dei denti.

Arcata
SUPERIORE
Arcata
INFERIORE
INCISIVO CENTRALE 7-8 anni 6-7 anni
INCISIVO LATERALE 8-9 anni 7-8 anni
CANINO 11-12 anni 9-10 anni
PRIMO PREMOLARE 10-11 anni 10-12 anni
SECONDO PREMOLARE 10-12 anni 11-12 anni
PRIMO MOLARE 6-7 anni 6-7 anni
SECONDO MOLARE 12-13 anni 12-13 anni
TERZO MOLARE (del giudizio) 17-21 anni 17-21 anni

Attenzione perché non tutti i denti permanenti sono preceduti dalla perdita del dente deciduo (da latte). Ed è fondamentale, per la loro salute, tenerlo bene a mente. Ne ho parlato qua.


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